Fare Trekking nel Salento: da Otranto a Santa Maria di Leuca
Il Salento non si scopre soltanto per le serate di vita mondana a Porto Selvaggio e Santa Maria di Leuca. Ci dimentichiamo di ammirare le sfumature del mare in contrasto con i sentieri agresti e riarsi sopra la costa. L’energia indescrivibile di questa terra al limite tra Oriente e Occidente cova il desiderio di scoprire la fonte della sua meraviglia. In qualsiasi stagione è possibile uscire per delle escursioni di trekking per mappare nuovi viaggi zaino in spalla ed alcuni dei sentieri più spettacolari da Otranto a Santa Maria di Leuca.
L’emozione di calpestare il “Tacco d’Italia” e la solenne aura ancestrale di un arrivo in trekking al “De Finis Terrae”, laddove la terra lascia spazio all’unione dei due Mari, resta uguale ad ogni spedizione a piedi nel Salento. I sensi si dispiegano tra le acque cristalline di Otranto, gli ulivi centenari, il silenzio assonnato dei villaggi agresti e le masserie del Salento. Tra terre rossastre, asini e pecore, fare trekking nel Salento tra gli ulivi e viti antiche sotto il sole cocente rende eterni i momenti immortalati dal cuore. Per tutti gli amanti del trekking abituati al sentire intenso del Cammino di Santiago, del Cammino degli Dei e della Via Francigena, non può mancare il trekking nel Salento con partenza dal Parco Naturale della Costa di Otranto.
Vacanze in trekking: la pace ritrovata nel Salento
La Dolce Vita salentina impone a tutti gli amanti della vita outdoor di assaporare passi lungo i sentieri profumati, con la calma del viandante consacrato nella poesia di Antonio Machado, dove è il “caminante” stesso che custodisce i sentieri affacciati sul mare. Passo dopo passo nel trekking del Salento si dispiegano natura e cultura, piante succulenti, asparagi selvatici, ginestre e rosmarino, in un’inebriante sensazione olfattiva che evoca rituali, leggende, miti e culti dei popoli orientali che passarono da Otranto a Santa Maria di Leuca. Posti magici come Masso della Vecchia, il villaggio di Giurdignano, ci elettrizzano fino all’arrivo a Otranto, l’avamposto più a est d’Italia. Uggiano e l’Albero della Vita della Cattedrale di Otranto, ci chiedono introspezione, tra simboli occulti e leggende medievali.
Paesaggi lunari nei laghi di bauxite offrono uno scenario surreale che non dimenticherete mai. Biodiversità e birdwatching sono il non plus ultra, nello splendido paesaggio palustre dei Laghi Alimini. Orchidee selvatiche, piante carnivore, stormi di uccelli acquatici fanno di questo luogo un ecosistema dal valore incommensurabile per la sopravvivenza delle specie a rischio estinzione.
Reminiscenze del passato tra le rovine dell’Abbazia di San Nicola a Casole ci portano a proseguire sui sentieri del trekking fino al Faro di Palascia, il punto strategico più orientale dello stivale. Aspettiamo l’alba nascere dal mare, seduti a terra nei “tratturi”, le antiche vie utilizzate per le saline. Se i venti dal nord rischiarano l’orizzonte è addirittura possibile vedere i promontori albanesi distanti appena 70 km in linea d’aria. Tante emozioni in pochi chilometri a piedi, prima di arrivare alla masseria nei pressi di Uggiano La Chiesa. Lo scenario del trekking nel Salento continua presso la Torre di osservazione di Sant’Emiliano, e più in là verso un sentiero battuto fino a Porto Badisco dove la macchina del tempo riporta alla Grotta dei Cervi. L’Associazione di speleo-trekking del Salento ha scoperto questa meraviglia del neolitico, ricca di pitture rupestri di valore inestimabile.
Trekking da Otranto a Santa Maria di Leuca: un’avventura per tutte le stagioni
L’altipiano è di fronte a noi, nel sentiero battuto della Via Appia Salentina, scompigliato dai venti di maestrale che conduce fino a Santa Cesarea, che rimanda ai turchi cantati dal teatro indimenticabile di Carmelo Bene. Il paesaggio del trekking cambia in ogni stagione, per questo il nostro gruppo di viaggi a piedi nel Salento anticipa la stagionalità della Puglia ferragostana, apprezzando il trekking green-chic da Otranto a Santa Maria di Leuca nei mesi più disparati. Se non è possibile il bivacco lungo i sentieri, è sempre un piacere soggiornare nei siti agresti più selvaggi e vicini alla vita naturale e godereccia di un tempo che fu. I sentieri afosi lasciano spazio alla vista sul mare, verso i resti del santuario dedicato ad Atena, recentemente scoperti. Niente di meglio per immortalare le epopee delle vestali, che immergersi come divinità nelle acque limpide delle calette circostanti. Il trekking del Salento continua, tra amici rassicurati dalle ombre degli altri viandanti stagliate sulle rocce calcaree perforate da ginestre e asparagi selvatici.
C’è ancora tanto da camminare prima di raggiungere la chicca storica del Salento, il borgo di Tricase. Il sentiero Cipolliane è un trekking mozzafiato sui dirupi a picco sul mare passando sulle rovine del Ciolo. I tuffi dal Ponte Ciolo (a 30 metri di altezza) sono gli eventi top nel trekking nel Salento, che annunciano l’approssimarsi alla tappa finale di Santa Maria di Leuca.
Continua il paesaggio profuso di uliveti, odori di carrube e alloro, fino al borgo di Gagliano del Capo. Il trekking più magico del Salento, tra terre ricche di prodotti amati in tutto il modo, e mari idolatrati da turisti esigenti, continua leggero fino alle stradine del paese, per farci scoprire le risorse infinite di questa terra benedetta. Tutti fuori, e basta stare in casa, sembra esclamare il bagliore surreale di Leuca. È qui che la terra pugliese fa frontiera con i mari leggendari del Mediterraneo. Anticamente si pensava che la Via Francigena si fermasse a Roma; di recente studiosi e appassionati hanno fatto che sì che parti specifiche dei trekking del Salento fossero incluse nel percorso ufficiale della famosa strada dei pellegrini. Respirate a fondo giunti al traguardo del vostro trekking nel Salento, per la soddisfazione di un’attività salutare outdoor e di un turismo eco-sostenibile.